La nostra attività di formazione non si è fermata. Il 1 Aprile si è tenuto il webinar sul tema degli usi civici e proprietà collettive. Si è partiti dai cenni storici e dalle nozioni base per affrontare, poi, tutti gli aspetti normativi. In particolare, si è evidenziato non solo l’importanza del loro adempimento, ma come esso possa essere un’opportunità per l’ente di ottenere entrate non considerate.
Usi civici: cosa sono?
Gli usi civici sono diritti riconosciuti a ciascun individuo appartenente a una comunità su beni di proprietà collettiva (o privata) e riguardano, principalmente, forme di godimento di terreni per pascolo, legname, semina, ecc. La loro formazione risale, in alcune parti d’Italia, addirittura al periodo preromano ed ebbero particolare diffusione in epoca medioevale.
Gli usi civici, tuttavia, furono sottoposti a un profondo ridimensionamento durante la grande trasformazione socio-economica, avvenuta fra la fine del ‘700 e gli inizi del ‘900: furono condotte varie azioni normative volte alla loro liquidazione.
In Italia, la legge del 1927 n. 1766, fra i principali interventi legislativi volti a normare l’istituto degli usi civici, stabilì che ogni forma giuridica di proprietà o gestione collettiva dovesse essere conferita a un privato o sottoposta a regime pubblicistico. Ciò legittimò e rafforzò i diritti di uso civico gestiti dagli enti locali; ancor più, negli ’70, se le regioni furono delegate dal legislatore al compito di intervenire giuridicamente, la gestione e la vigilanza degli usi civici fu affidata proprio ai comuni (legge 1977, n. 616).
Usi civici: fra adempimenti e opportunità
Il tema degli usi civici e delle proprietà collettive, tuttavia, risulta poco conosciuto all’interno delle amministrazioni locali. Spesso si trascura o ignora l’attività di gestire e vigilare su tali istituti, rischiando, da un lato, di incorrere in sanzioni per inadempienza e, dall’altro, di non sfruttare un’opportunità di entrata per l’ente.
Infatti, in base alla normativa vigente e alle diverse leggi regionali, i comuni hanno l’obbligo di riscuotere i canoni da coloro che godono di beni (in particolare, terreni) gravati da uso civico.
I comuni, dunque, non possono rinunciare alla riscossione dei canoni: si configurerebbe un danno erariale per il comune e conseguente responsabilità per il dirigente dinanzi alla Corte dei Conti (si veda il parere della Corte dei Conti n. 18/2006 e la sentenza n. 1645 del 17/08/2010 della Corte dei Conti Sez. Giurisp. Lazio, con cui sono stati condannati i responsabili dell’Ufficio urbanistica al risarcimento dei canoni di occupazione non incassati).
Inoltre, una corretta gestione degli usi civici, attraverso l’avvio di attività di riscossione dei canoni e l’attuazione di processi di affrancazione, risulta essere una fonte di finanziamento rilevante per l’ente.
Quali azioni, allora, intraprendere?
I comuni, pertanto, devono:
- verificare e gestire i terreni gravati da uso civico,
- riscuotere i relativi canoni,
- stabilire l’eventuale sussistenza di criteri di alienazione.
Svolgere tali azioni amministrative significa:
- evitare sanzioni per danno erariale;
- introitare cospicue somme dal recupero dei canoni e dei capitali di affrancazione/alienazione con la possibilità di destinarli a investimenti;
- permettere ai cittadini di sanare appropriazioni non in regola, con la possibilità di diventare definitivamente proprietari dei terreni in questione (e così di espletare un loro diritto di natura enfiteutica).
I nostri servizi e le nostre soluzioni
Publisys affianca gli enti locali nelle varie fasi di gestione dei beni gravati da usi civici: dalla fase di ricognizione e verifica, alla gestione delle pratiche tributarie e di affrancamento.
I nostri consulenti sono pronti a supportare l’ente in tutte le attività volte a risolvere le situazioni di occupazione e possesso di beni gravati da uso civico. In particolare, svolgiamo azioni nelle fasi di:
- ricognizione e verifica (operando sulle banche dati dell’Anagrafe e del Catasto e negli archivi regionali),
- elaborazione dei canoni o dell’affranco,
- predisposizione degli avvisi di pagamento,
- gestione delle pratiche con i cittadini.
La nostra attività di consulenza è supportata dall’applicativo Usi Civici del nostro sistema digitale enti locali URBE. Il modulo, infatti, è stato sviluppato per agevolare le amministrazioni locali nelle seguenti attività:
- gestione della banca dati degli usi civici del comune,
- gestione delle pratiche tributarie e di affrancamento,
- predisposizione degli atti e della documentazione necessaria per l’elaborazione dei ruoli,
- produzione della reportistica,
- monitoraggio degli incassi.